INDUSTRIA 4.0: 13 Mld DI INCENTIVI FISCALI IN 4 ANNI

22/09/2016

Presentato ieri il progetto del Governo che punta a favorire gli investimenti e ad aumentare la spesa privata in ricerca, sviluppo e innovazione

Incentivi agli investimenti privati con agevolazioni come iperammortamento e superammortamento, aumento della spesa privata in ricerca, sviluppo e innovazione con un credito d’imposta e rafforzamento della finanza con detrazioni per investimenti in PMI innovative costituiscono alcune delle direttrici del Piano “Industria 4.0” 20172020, presentato ieri mattina al Ministero dello Sviluppo economico in occasione della prima riunione della cabina di regia, dal quale si attendono flessibilità, velocità, produttività, qualità e competitività del prodotto.

Il piano “andrà certamente nella prossima legge di stabilità” ha spiegato il Ministro Carlo Calenda a margine della presentazione, ed “è frutto del lavoro dei sei Ministeri e della Presidenza del Consiglio”. Al progetto partecipano, oltre ai Ministeri di Economia, Sviluppo economico, Istruzione, Lavoro, Politiche Agricole e Ambiente, i Politecnici di Bari, Milano e Torino e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, i Centri di ricerca, la CdP, Confindustria e, più in generale, mondo economico e imprenditoriale, e le organizzazioni sindacali. La cabina di regia, ha aggiunto Calenda, “deve funzionare come un’assemblea degli azionisti, si riunisce una volta ogni sei mesi o una volta all’anno e verifica in modo abbastanza preciso cosa non funziona, se gli obiettivi sono stati raggiunti o meno”.

Nel dettaglio, il piano, su cui il Governo scommette per far diventare l’Italia il Paese “delle opportunità e delle possibilità” per gli Italiani, ma anche per gli investitori stranieri – come ha detto ieri il Premier Renzi intervenendo a Milano – prevede una serie di investimenti pubblici in quattro anni per 23 miliardi di euro complessivi, così distinti: 13 miliardi di incentivi fiscali, più 10 miliardi di investimenti diretti (su banda larga, Fondo centrale di garanzia, made in Italy, contratti di sviluppo). Di questi ultimi investimenti, 1,3 miliardi sono previsti per quello che il piano definisce lo “scambio salarioproduttività”.

Il modello di industria 4.0 – si legge nelle slide pubblicate sul sito del MISE – punta su: pochi grandi player privati industriali e ICT in grado di guidare la trasformazione della manifattura; limitato numero di capi filiera; sistema fortemente basato sulle PMI; ruolo chiave di prestigiosi poli universitari e centri di ricerca per sviluppo e innovazione; forte connotazione culturale dei prodotti finiti. Secondo il Governo, il piano “mobiliterà” solo nel primo anno investimenti privati per altri 10 miliardi. Sul fronte della strategia d’intervento, poi, il piano prevede due direttrici chiave e due di accompagnamento. Le prime consistono in investimenti innovativi e competenze.

Per quanto riguarda gli investimenti, come anticipato il progetto intende incentivare gli investimenti privati, aumentare la spesa privata in ricerca, sviluppo e innovazione, rafforzare la finanza a supporto di PMI e start up innovative. L’impegno pubblico è di 13 miliardi, nei quali rientrano: un iperammortamento,
che consiste nell’incremento dell’aliquota per investimenti I4.0 dal 140% al 250%; la proroga del superammortamento per chi investe in innovazione con aliquota del 140% eccetto veicoli e altri mezzi di trasporto che prevedono una maggiorazione ridotta al 120%; l’incremento dell’aliquota per il credito d’imposta alla ricerca interna dal 25 al 50% e limiti di credito massimo da cinque a 20 miliardi; detrazioni fiscali fino al 30% per investimenti fino a un milione di euro in start up e PMI innovative.

Le direttrici di accompagnamento, invece, riguardano infrastrutture abilitanti e strumenti pubblici di supporto, con l’intento di assicurare adeguate infrastrutture di rete e supportare sia gli investimenti, sia lo scambio salario produttività attraverso la contrattazione decentrata aziendale.
Su questo fronte, l’impegno pubblico è pari a 10 miliardi.

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